Algologo noto a livello internazionale, Achille Forti (1878-1937) alla sua morte lasciò all’Università di Padova anche una collezione di circa 8.000 vetrini con diatomee marine, d’acqua dolce, salmastra e anche fossili provenienti da tutto il mondo, in parte fatti da lui e in parte da studiosi e preparatori quali Peragallo, Tempère, Smith, Thun e Moller. I vetrini contengono per la maggior parte esemplari montati sia di fronte che di profilo.

Nel Museo sono depositate anche circa 1700 lastre fotografiche per la maggior parte collegate al materiale algale di Forti. Si tratta di lastre fotografiche a gelatina di bromuro d’argento di diverse dimensioni, con le più piccole di 9×12 cm circa e le maggiori di 30×40 cm. Il gruppo più numeroso è costituito da lastre con immagini di diatomee, in parte coincidenti con i suoi vetrini; altre riproducono immagini di sargassi essiccati, conservati nella sua collezione o presenti in raccolte custodite in altri musei ma, in alcuni casi, provenienti dalla stessa campagna di raccolta. Vi è infine un gruppo con materiale estremamente eterogeneo che ritrae reperti paleontologici, luoghi, oggetti e persone del tempo.