Dal 1997 è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO come bene culturale

Nel corso dei secoli, l’Orto botanico dell’Università di Padova si è situato al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, esercitando una profonda influenza nell’ambiente della ricerca e svolgendo un ruolo preminente nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e di materiale scientifico. Sulla base di queste considerazioni, nel 1997 è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO (World Heritage List) come bene culturale. Esso testimonia infatti uno scambio di influenze considerevoli nell’area culturale delle scienze botaniche (criterio ii della Linee Guida Operative della Convenzione del Patrimonio Mondiale) e costituisce una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale (criterio iii).

La motivazione in base alla quale è stata presa la decisione del Comitato del Patrimonio dell’Umanità (World Heritage Committee) per l’inserimento dell’Orto Botanico di Padova nella Lista è stata la seguente:

“L’Orto Botanico di Padova è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia”.

Essere un sito UNESCO significa appartenere ad un patrimonio di 1121 beni presenti in 167 Paesi firmatari della Convenzione (World Heritage Convention); al 2020 si contano 869 siti culturali, 213 siti naturalistici, e 39 siti misti.

Il Centro del Patrimonio Mondiale (World Heritage Centre) – ospitato dall’UNESCO – svolge l’importante ruolo di gestire il Segretariato della Convenzione; in Italia, gli organi ufficiali che si occupano del coordinamento delle attività legate alla Convenzione sono la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e l’Ufficio Patrimonio Mondiale dell’UNESCO presso il Ministero della Cultura.

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