L’Orto botanico dell'Università Padova fu istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali
L’Orto botanico dello Studio di Padova fu istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei “semplici vegetali”, ossia sostanze medicamentose che provenivano direttamente dal regno vegetale. Proprio per questa ragione i primi orti botanici vennero denominati anche “giardini dei semplici”.
In quel tempo era già consolidata la fama dell’Ateneo padovano nello studio delle piante, soprattutto come applicazioni della scienza medica.
Nell’epoca in cui l’Orto fu fondato regnava grande incertezza circa l’identificazione dei vegetali usati in terapia descritti dagli autorevoli medici dell’antichità: errori e frodi erano frequenti, con grave danno per la salute pubblica. L’istituzione di un horto medicinale, sollecitata, tra gli altri, da Francesco Bonafede (1474-1558) che allora ricopriva la cattedra di “lettura dei semplici”, avrebbe permesso agli studenti un più facile riconoscimento delle sofisticazioni. Per questo scopo il primo “custode” dell’Orto, Luigi Squalermo detto Anguillara (c.1512-1570), fece introdurre e coltivare un gran numero di specie.
Dal Rinascimento
all’Ottocento
Il disegno di un quadrato iscritto in un cerchio si deve, probabilmente, all’umanista Daniele Barbaro (1514-1570), coadiuvato dal medico Pietro Noale e dal proto Andrea Moroni. La forma e il posizionamento furono scelti per ottimizzare lo spazio irregolare del terreno a disposizione.
Lo schema originario subì nei secoli modifiche e arricchimenti, all’inizio del Settecento vennero realizzati i quattro monumentali portali d’ingresso dell’Hortus cinctus, con stipiti in trachite sormontati da vasi in pietra (acroteri). Il muro circolare fu ingentilito da una balaustra con eleganti colonnine e pilastrini in pietra bianca, su cui furono collocati vasi e busti di uomini illustri.
In tempi successivi, l’Orto si estese fino ad occupare anche l’area esterna al muro circolare, dove vennero realizzate altre fontane e arboreti. Nella prima metà dell’Ottocento vennero realizzate le serre in muratura che conservano ancora l’originale struttura e fu costruita un’aula ad emiciclo detta “teatro botanico”.
Dal Patrimonio Unesco ad oggi
Nel 1997 l’Orto Botanico di Padova è stato iscritto nella prestigiosa Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO (World Heritage List) a motivo della profonda influenza nell’ambiente della ricerca che ha esercitato nei secoli e al suo ruolo preminente nello scambio di idee, conoscenze, piante e materiale scientifico.
Il Giardino della biodiversità è stato realizzato nel 2014, a seguito dell’acquisizione di un terreno di circa un ettaro e mezzo, quasi raddoppiando l’originale l’estensione. Le serre si avvalgono delle più avanzate tecnologie, con lo scopo di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Negli ambienti sono ricostruiti cinque tra i principali biomi del pianeta che seguendo un gradiente di umidità decrescente vanno dalle foreste tropicali umide agli ambienti aridi.
Infine, nel febbraio 2023, è stato inaugurato il Museo botanico che presenta una significativa selezione del patrimonio storico universitario. Sono esposti reperti delle collezioni botaniche, tra cui spicca una ricca selezione dell’erbario storico, una spezieria e tavole didattiche parietali dell’Ottocento, insieme a numerose esperienze interattive.