I numerosi erbari presenti in Museo provengono da luoghi, epoche e raccoglitori diversi, non sempre appartenenti al mondo scientifico. Tra questi si possono citare l’“Erbario di guerra”, formato da un giovane ufficiale, Bruno Ugolini, raccogliendo esemplari durante le sue campagne militari della Prima Guerra Mondiale. La raccolta, formata da quasi 400 esemplari, risulta generalmente danneggiata e, spesso, non determinata, ma con varie provenienze; oltre a un gruppo di piante legate alla tesi di laurea, vi sono campioni provenienti dalla Valsabbia, dalle valli Sorino, Daone e Giulis, dal Sabotino e, probabilmente, anche da altri luoghi poiché un centinaio di piante è privo di dati. Nel giugno 1917, mentre la brigata si trovava a San Giovanni di Duino (Trieste), Bruno fu ferito gravemente e morì dopo qualche giorno. La collezione arrivò a Padova grazie al padre Ugolino che, nel 1930, la vendette all’Ateneo insieme al proprio erbario.

Nel Museo botanico è presente anche l’erbario di Ippolito Nievo, figlio del fratello minore del famoso scrittore padovano e patriota ottocentesco. Composto da una sessantina di piante superiori, da più di un centinaio di licheni e oltre cinquecento muschi, è di provenienza soprattutto friulana; non mancano però località esotiche quali le isole Canarie e la catena del Ruwenzori, dove venne raccolto un muschio nel 1906 durante la spedizione del Duca degli Abruzzi sul massiccio africano.