L’artista Vincenzo Castella presenta una selezione di quaranta immagini della città di Padova, sperimentando una possibile traduzione estetica dal formato del libro edito da Silvana Editoriale – che raccoglie un centinaio di fotografie scattate tra il 2020 e il 2021 – a quello della mostra. Curata da Salvatore Lacagnina e realizzata con il sostegno di Hermès, l’esposizione è visitabile in Orto botanico dall’11 novembre 2022 all’8 gennaio 2023 e, grazie alla proroga prevista dopo la pausa invernale, anche dal 14 febbraio al 5 marzo 2023.
Le immagini si presentano in due soli formati: uno panoramico, stretto e lungo, usato in orizzontale e in verticale, con scatti ravvicinati e accostati tra loro; uno quasi quadrato, che appare in pochi momenti precisi, necessari, come un’apertura improvvisa dello sguardo.
La città è mostrata attraverso quattro temi: l’Orto botanico, o più in generale il mondo vegetale; la pittura, principalmente gli affreschi, conservati nelle chiese, nelle cappelle, negli oratori, nei battisteri, nei palazzi; l’architettura, che l’artista lascia emergere come spazio quasi sempre interno; l’Università, con la sua storia che è un nodo cruciale della cultura europea.
La mostra – compresa nel biglietto d’ingresso e visitabile negli orari di apertura dell’Orto – è realizzata dall’Orto botanico di Padova con il sostegno di Hermès e con la collaborazione di Silvana Editoriale e Studio la Città, nell’ambito delle celebrazioni per gli 800 anni dell’Università di Padova.
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Vincenzo Castella è nato a Napoli nel 1952 e vive a Milano. Le sue opere sono presentate dal 1980 in Europa e in America, iniziando a diventare fortemente a-narrative dal 1998. Con stampe a colori di grandi dimensioni da pellicole di grande formato esprime la complessità degli intrecci delle città: da quelle europee quali Napoli, Milano, Torino, Rouen, Caen, Le Havre, Helsinki e Berlino fino a realtà più lontane come Ramallah e Gerusalemme. Nel 2015 il Board of Trustees della Tate Modern ha incluso nella sua collezione cinque lavori dal suo Progetto Malta.