Padova Città della Scienza è il percorso che unisce in una straordinaria avventura di conoscenza e scoperta l’Orto botanico universitario più antico del mondo, Palazzo Bo e il primo teatro anatomico stabile della storia e la narrazione delle scienze naturali del Museo della Natura dell’Uomo.
È possibile acquistare un unico biglietto per accedere all’Orto botanico, al Museo della Natura e dell’Uomo e a Palazzo del Bo nel week-end, che permette di visitare anche i musei universitari che aderiscono all’iniziativa Domenica al museo.
Per chi preferisce visitare una parte del percorso, è possibile acquistare anche il “biglietto integrato 2 siti”, scegliendo quali dei 3 visitare.
La nascita della scienza moderna e Palazzo Bo
Nei secoli Padova è stata la culla delle scienze. Già nel tardo Medioevo, un professore dell’Università di Padova, Pietro d’Abano, coniuga medicina, alchimia, filosofia, matematica e astrologia, commentando Dioscoride. Nel Rinascimento, studiano o lavorano a Padova alcuni dei più grandi medici e anatomisti di tutti i tempi, come Realdo Colombo, Gabriele Falloppio e Andrea Vesalio, che nel 1543 rivoluziona l’anatomia moderna con il De humani corporis fabrica, le cui splendide illustrazioni cambiano il modo di studiare il corpo umano. Se nel 1545 l’Università di Padova fonda l’Orto dei Semplici, è nel 1595, durante il magistero di Fabrici d’Acquapendente, che viene inaugurato a Palazzo del Bo il primo Teatro anatomico stabile al mondo.
È uno spazio buio, di forma ellittica, con sei spalti in noce intagliato da cui osservare dal vivo le dissezioni anatomiche. All’inizio del Seicento arriva a Padova per studiare medicina alla scuola di d’Acquapendente, l’inglese William Harvey. Tornato in patria, nel 1628 Harvey introduce la rivoluzionaria teoria sulla circolazione del sangue e sul ruolo centrale del cuore. Ma Padova è anche l’Università di Galileo, che vi insegna per 18 lunghi anni, che lui definì i migliori della propria vita, dal 1592 al 1610, l’anno in cui pubblica uno dei suoi testi più importanti, il Sidereus Nuncius: qui annuncia al mondo, anche con immagini da lui stesso realizzate, le straordinarie scoperte frutto dell’osservazione diretta del cielo con il cannocchiale, dalla superficie irregolare della Luna ai satelliti di Giove. Nel Settecento, Giovanni Battista Morgagni, professore di medicina a Padova, pubblica il De sedibus et causis morborum (1761). Attraverso lo studio anatomico dei cadaveri Morgagni svela le cause delle malattie e gli effetti sugli organi umani. A Padova nasce così la moderna anatomia patologica. Negli stessi anni, il fisico Giovanni Poleni per la prima volta propone lezioni di fisica basate su esperimenti e dimostrazioni grazie all’uso di apparecchi all’avanguardia, in un Gabinetto di Fisica riconosciuto all’epoca come uno dei più prestigiosi d’Europa. In campo naturalistico, il medico Antonio Vallisneri senior, professore a Padova dal 1700, si dedica allo studio sperimentale degli insetti e di altri fenomeni naturali. Alla sua morte, il figlio dona il ricco museo naturalistico del padre all’Università di Padova, che inaugura così l’insegnamento di storia naturale.
Nella seconda metà dell’Ottocento, lo zoologo Giovanni Canestrini fa di Padova un centro di diffusione della teoria dell’evoluzione di Darwin, mentre nel Novecento la grande tradizione della fisica continua con la scuola di Bruno Rossi, il padre della fisica dei raggi cosmici, e Massimilla Baldo Ceolin, tra le prime donne in Italia a ottenere una cattedra di fisica all’università.
Molte di queste collezioni e luoghi sono ancora oggi visitabili, dal Museo della Natura e dell’Uomo a Palazzo Bo e al Museo Poleni.
Contatti: tour@unipd.it
In viaggio nel pianeta Terra al Museo della Natura e dell’Uomo
Inaugurato a giugno 2023, il Museo della Natura e dell’Uomo è una narrazione scientifica sul pianeta Terra come sistema in evoluzione, sulla diversità e sui rapporti tra la specie umana e l’ambiente, con un allestimento coinvolgente, multimediale e interattivo. Nato dalla fusione delle ricchissime collezioni naturalistiche costruite per secoli da studiosi ed esploratori dell’Università di Padova a fini di ricerca e didattica, il nuovo allestimento riunisce in un unico percorso espositivo i preesistenti musei universitari di Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Antropologia e Zoologia con il loro patrimonio di 200mila reperti naturalistici e antropologici. L’esposizione permanente si articola in trentotto sale per un totale di circa 3.800 mq. È sviluppata su tre piani e propone 3.500 beni storici, venticinque modelli tattili dedicati all’esplorazione della zoologia e ottantanove tra multimediali ed exhibit interattivi.
Il percorso conduce all’esplorazione di una autentica foresta fossile – la Sala delle Palme – per conoscere l’evoluzione delle piante e i cambiamenti climatici verificatisi
negli ultimi 400 milioni di anni; mostra un esemplare unico in Italia di tigre dai denti a sciabola (Smilodon fatalis), autentica icona dell’Era glaciale; approfondisce la conoscenza del mondo animale, dei meccanismi evolutivi e delle cause di minaccia alla biodiversità, immersi in un ideale ambiente marino o circondati da esemplari storici di grandi e piccoli o piccolissimi animali terrestri; racconta il tempo dell’uomo sulla Terra, dalle origini ai viaggi di esplorazione e scoperta delle popolazioni di Europa, Africa, Asia e Oceania con reperti originali appartenenti a diverse epoche e culture.
Contatti: prenotazioni@visitmnu.it