Achille Forti (1878-1937), botanico veronese laureatosi in Scienze Naturali a Padova come allievo di Pier Andrea Saccardo, si dedicò con passione alle alghe, tanto da diventare ben presto un esperto riconosciuto in questo campo. Il suo algario è formato da circa un migliaio di generi diversi provenienti da acque dolci e salate. Per quantità di specie e vastità di provenienza geografica, oltre che per la presenza di alcuni olotipi, rappresenta una delle principali raccolte ottocentesche nel panorama dell’algologia mondiale.

La collezione, donata con lascito testamentario all’Istituto botanico di Padova nel 1937, consta di circa 30.000 campioni, montati su fogli o inseriti in buste spillate, risalenti agli anni 1850-1936. Comprende anche vetrini e disegni. Gli esemplari sono frutto di raccolte personali effettuate durante alcuni viaggi nei Balcani, in diversi paesi del bacino mediterraneo e in Norvegia, oppure di collezioni acquisite in vari modi da altri botanici, tra i quali Francesco Ardissone, Angelo Mazza, Josephine Tilden, Antonio Piccone (con i campioni di Giacomo Doria). Tutti materiali provenienti dal mondo intero e inviati a Forti da numerosi studiosi e appassionati, nonché da spedizioni oceanografiche ottocentesche tra cui quelle del cutter “Corsaro” e della pirocorvetta “Vettor Pisani”. L’algario, unitamente ai numerosi lavori da lui pubblicati, fornisce anche indicazioni sugli usi locali di alcune specie.