Tra le collezioni didattiche conservate nel Museo botanico vi sono quattro serie litografate di tabelloni didattici: la Ausländische Kulturpflanzen in farbigen Wandtafeln, pubblicata da Vieweg e Figlio e composta da quasi 70 tavole rappresentanti, per lo più, piante alimentari esotiche; la Botanische Wandtafeln, disegnata da Ross e Morin, incentrata su vari argomenti tra i quali le strategie d’impollinazione; la Pflanzenpathologische Wandtafeln, comprendente sette tavole riguardanti organismi parassiti come il vischio e le muffe. L’unica serie italiana presente, pubblicata dalla casa editrice torinese Paravia, raccoglie 12 tavole raffiguranti strutture vegetali, diverse tipologie di frutti e semi e alcuni sistemi di fecondazione. Tutti i tabelloni, che venivano utilizzati a lezione, risalgono a inizio Novecento, ad esclusione della prima serie tedesca che venne pubblicata alla fine dell’Ottocento.

Il Museo custodisce inoltre due collezioni, una in creta e l’altra in cera d’api, con 185 modelli di funghi. Risalenti alla prima metà dell’Ottocento, in alcuni casi mostrano differenti stadi di maturazione del fungo, in altri sono rappresentati in sezioni evidenziando così le diverse colorazioni dei tessuti interni. Un primo gruppo, composto da 123 reperti, è stato realizzato in cera dal conte Carlo Avogadro degli Azzoni (1812-1879), mentre i restanti 62 modelli sono in creta e sono attribuiti, pur con dubbio, al ceroplasta Egisto Tortori (1829-1893).