Piante storiche
Nell'Orto patavino vivono alcune piante notevoli per la loro vetustà, normalmente indicate come alberi storici. Ciascuna di esse, come tutte le altre piante, reca l’apposita etichetta con il nome scientifico della specie (binomio latino), l'iniziale o la sigla dell'autore che per primo l'ha validamente denominata e descritta, la famiglia di appartenenza e il luogo di origine e, in questo caso, anche l'anno di introduzione oppure di impianto in Orto.
All'interno dell'Hortus sphaericus si possono ammirare una Palma di S. Pietro che è attualmente la pianta più antica dell'Orto, messa a dimora nel 1585 e resa famosa da Goethe che le dedicò alcuni scritti e opere scientifiche, un ginkgo (Ginkgo biloba L.) del 1750 ed una magnolia (Magnolia grandiflora L.), probabilmente piantata nel 1786 e ritenuta la più antica d'Europa.
Altri alberi storici si trovano nell'Arboretum realizzato dalla seconda metà del Settecento all'esterno del muro circolare, ad opera specialmente dei prefetti Giovanni Marsili e Roberto de Visiani. In quest'area fu inserita anche una collinetta artificiale ("Montagnola" o Belvedere) con sentieri sinuosi secondo un disegno di parco romantico all'inglese: si trovano in questi spazi un gigantesco platano orientale (Platanus orientalis L.) del 1680 con il fusto cavo ed inoltre un cedro dell'Himalaya [Cedrus deodara (D.Don) G.Don fil.], molto meno vetusto del precedente e quindi non ancora considerato albero storico, ma importante perché si tratta del primo esemplare di questa specie introdotto in Italia (1828).